Il nostro Pianeta dispone di risorse limitate e, attualmente, estraiamo e usiamo più risorse di quante esso possa fornirci in modo sostenibile portando ad una riflessione che coinvolge non solo il benessere ambientale ma anche le nostre economie: nessuna crescita materiale indefinita è possibile in un ambiente finito. Da sempre l’approvvigionamento di risorse porta inoltre a questioni geopolitiche, conflitti e diseguaglianze. Gli importanti aspetti di sostenibilità ambientale e sociale devono quindi essere considerati per consentire che la crescita possa realmente proseguire nel lungo periodo. Secondo l’indicatore Global Footprint Network infatti, oggi la domanda di risorse naturali a livello globale è una volta e mezzo la quantità di risorse e di servizi che i sistemi naturali sono in grado di rigenerare.

Si pone qui un’istanza di responsabilità nei confronti delle attuali e future generazioni in una prospettiva intergenerazionale, ma anche una responsabilità nei confronti degli esseri viventi e della natura nel suo insieme in una prospettiva di custodia della sua meravigliosa diversità.


Oltre ad essere raccolti in natura, gli insetti possono essere allevati in strutture industriali. I Paesi occidentali stanno ora esaminando il potenziale di questo approccio, determinato dalla necessità di trovare fonti proteiche alternative. Queste si rendono necessarie a fronte dell’attuale scenario, ovvero di una domanda di prodotti di origine animale e vegetale in aumento e di una superficie e di risorse limitate.


Gli insetti hanno un’elevata efficienza di conversione dei mangimi, cioè hanno bisogno di una quantità minima di mangimi per la produzione di biomassa da 1 kg, hanno una più alta fecondità rispetto al bestiame, sono prevalentemente omnivori, consumano poca acqua ed emettono un basso livello di gas serra, sono nutrienti e occupano poco spazio nel processo di allevamento.

Sulla base del ciclo produttivo - condizioni di temperatura e monitoraggio affinché si possano raggiungere 4 cicli nel corso dell’anno - e degli input - fattori produttivi e dimensioni dell’unità produttiva - si ottiene infatti un output stimato medio di 1200 kg anno all’interno di uno spazio pari a 15 metri quadrati, come previsto dal nostro modulo di allevamento, confermando così uno dei principali vantaggi degli insetti, rappresentato dall’elevata produttività.


La sostenibilità passa anche attraverso il modello di allevamento proposto da Byento per la valorizzazione del settore agricolo e la promozione dell’occupazione mediante la creazione di posti di lavoro qualificati nelle zone rurali e nuove attività imprenditoriali. L’impatto sociale si manifesta ulteriormente con la distribuzione del modulo di allevamento anche nei Paesi in via di sviluppo con l’obiettivo di rendere più efficienti gli allevamenti attuali e/o di inserire nuove attività che possono trovare uno sviluppo tecnologico adatto all’ecosistema di riferimento, fornendo un impatto positivo alle economie locali.


Byento sta conducendo un progetto in Uganda sul lago Victoria insieme ad iFish Farm Uganda Ltd costruttore di gabbie per l’allevamento della Tilapia, ponendosi l’obiettivo di utilizzare gli insetti per l’alimentazione dei pesci al fine di contrastare le problematiche legate alla biodiversità, tema particolarmente sentito in Africa su cui anche le organizzazioni internazionali stanno investendo, creando una rete di moduli distribuiti presso le carge affinchè ciascun farmer sia in grado di auto prodursi gli insetti come mangimi per i propri pesci.