La capacità degli insetti di adattarsi a quasi tutti gli ecosistemi terrestri e la loro esposizione ad una varietà di agenti patogeni si riflette nell'espressione di diversi tipi e numeri di AMP (peptidi antimicrobici) nelle singole specie. Sono stati infatti identificati numerosi composti antimicrobici tra i peptidi difensivi degli insetti che hanno un’ampia spettroattività contro batteri gram-positivi / negativi e funghi.

L’uso terapeutico dei peptidi bioattivi come potenziali nuovi farmaci è sfidato dalla loro stabilità tipicamente scarsa e una mancanza di biodisponibilità orale. I peptidi difensivi degli insetti presentano invece una topologia strutturale unica che coinvolge la complessa disposizione di tre legami di disolfuro. La presenza di questi legami comporta strutture più compatte, aumentando così la stabilità e la biodisponibilità per il loro utilizzo farmaceutico.

All'interno del vettore insetti, inoltre, gli arbovirus incontrano diversi barriere anatomiche ed immunologiche ed è stato scoperto come l’interferenza di RNA (RNAi) e la trascrizione inversa controllino la persistenza dei virus negli insetti e che RNAi è la principale risposta antivirale nei confronti dei virus RNA (+) e (-) e dei virus del DNA negli insetti.
Da qui si pongono le basi per comprendere come l'infezione è controllata all'interno dell'insetto prima di attraversare l'host umano, generando nuove strategie per interrompere la trasmissione degli agenti patogeni.

Inoltre, gli stessi microrganismi, isolati dagli insetti, possono produrre metaboliti biologicamente attivi in laboratorio, che non possono essere altrimenti rilevati all'interno dell'host insetto.


Gli insetti possono essere quindi utilizzati come veicolo per la loro ingegnerizzazione e la produzione di proteine ricombinanti e molecole di nuova concezione. Lo studio della risposta immunitaria dell’insetto e come organismo vettore per la produzione di sostanze antimicrobiche e l’ingegnerizzazione delle sequenze di DNA che codificano le proteine individuate, insieme alla produzione di nuove sequenze modificate può condurre ad importanti sviluppi in campo biotecnologico.